Una
trattazione semi-definitiva su tipologie e rappresentazioni
A cura di Massimiliano Carrara
Grosso
del primo tipo detto Matapan
Lista
dei dogi che hanno coniato il grosso e rarità
Figura 1 – Enrico Dandolo Doge XLI (1192-1205) |
Venezia nel XI secolo poteva
considerarsi la città più ricca dell’Occidente. Infatti era la padrona
incontrastata dei mari e di tutti i commerci con l’Oriente. All’epoca la valuta
più comune per gli scambi commerciali internazionali era il miliarensi
bizantino ma Bisanzio era una potenza oramai in costante declino. Per questo
quanto Venezia introdusse una nuova tipologia di moneta questa ebbe un
larghissimo successo e per più di tre secoli fu la moneta di rifermino per i
commerci internazionali con il Levante.
Durante il
dogato di Enrico Dandolo (1192-1205) si introdusse una nuova moneta, in
argento quasi puro (0,965) e di peso notevole (gr 2,18): il grosso matapan. Questa moneta ottenne
fin da subito un enorme successo a livello internazionale, diventando la “valuta”
più apprezzata in tutto il bacino del Mediterraneo.
Il dritto è raffigurato San Marco che porge il vessillo al doge, al rovescio c'è Cristo seduto in trono. Le fonti più antiche indicano che il grosso matapan fu introdotto nel 1202 per pagare i salari degli operai dell'Arsenale che stavano costruendo le navi per la IV crociata, ma in realtà il grosso veneziano, così come gli altri grossi coevi italiani, fu introdotto principalmente per motivi commerciali.
In un contesto di denaro
fortemente svilito e svalutato, singola denominazione usata sia per pagamenti,
sia come unità di conto, il Grosso Matapan in buon argento rappresentò una valuta
forte che prese il dominio dei pagamenti internazionali, soprattutto nei
Balcani e nel Mediterraneo orientale. Oltre al denaro infatti esso spazzò via
dai commerci internazionali i miliarensi bizantini ed i dirhem arabi,
diventando la valuta commerciale di riferimento per oltre 150 anni, grazie al
severo controllo di peso e di fino attuato dalle autorità veneziane.
La svalutazione progressiva del
grosso matapan iniziò verso la fine del XIV sec. a causa delle ingenti spese di
guerra di Venezia, che si trovò costretta rilassare il controllo sul peso delle
monete, fino ad abbassarne a più riprese il peso ufficiale.
Le caratteristiche del grosso
matapan furono presto colte a Milano, Cremona, Genova, Pisa, Verona, Padova,
Bologna e in Toscana, ove furono coniati grossi locali: si creò così nel XIV
sec. un'area economica omogenea.
Il successo di questa moneta la
rese molto imitata e falsificata: in particolare si ricordano i grossi
imitativi di Serbia (detta anche Rascia) per la loro somiglianza strettissima,
così come quelli di Bulgaria, Bisanzio, Chio e, in Italia, Casale, Incisa,
Torino e altri.
Etimologia: grosso da moneta grossa, letteralmente moneta grande; matapàn
probabilmente dall'arabo mautabān che significa “Cristo Seduto”.
Nome alternativo: Matapan o Grosso da 26 denari piccoli
Peso indicativo: 2.178g
Titolo: 965
Periodo di
coniazione: 1192 – 1356
Questa tipologia di grosso è la
più diffusa e la più longeva. E’ stato adottato da diversi dogi per quasi due
secoli senza che subisse alcun cambiamento nella rappresentazione figurativa.
Le figure sono molto plastiche e primitive e sono di chiara derivazione
bizantina.
Al diritto si ha sempre San Marco che porge il vessillo al doge. Il
doge è rappresentato sempre con la barba il capo scoperto e posizionato di
fronte all’osservatore con un braccio Il campo è sempre libero da altre scritte
e la legenda presenta il nome del doge, la scritta DVX parallela con l‘asta del
vessillo e la frase canonica S.M.VENET. Per questa tipologia di grossi il
diritto non subisce cambiamenti sostanziali, salvo nelle diverse denominazione
dei dogi.
Al rovescio si ha sempre un Cristo Redentore seduto sul trono. Non vi
sono mai legende e nel campo figura sempre la scritta ICXC (Cristo in greco), anch’essa di chiara derivazione Bizantina.
Figura 2 – Grosso del Primo Tipo - Giovanni Dandolo (1280 – 1289) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: +IO.DANDOL
DVX S.M.VENET R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe Nel
Campo: ICXC Fonte: galleria sul web |
Nome alternativo: Grosso da 32 denari
Peso indicativo: 1.978g
Titolo: 952
Periodo di
coniazione: 1382 –1400
Dopo una pausa di una decina di anni (l’ultima coniazione di un grosso del primo tipo risale al 1356), il doge Andrea Contarini (1368-1382) riprese a battere questa tipologia di monete anche se introdusse dei notevoli cambiamenti stilistici.
Nel diritto cambia notevolmente la rappresentazione del Doge. Ora si trova di profilo, è privo di barba e porta in testa il tipico copricapo dei dogi.
Il rovesci non è cambiato molto, salvo che ora nel capo sono comparsi due simboli: alla destra del Redentore si trova sempre una stella a cinque punte. Alla sua sinistra si trova una grossa P.
Soprattutto questa caratteristica permette di identificare facilmente tale tipologia di monete in quanto costituisce il carattere distintivo rispetto un grosso del primo tipo.
Figura 3 – Grosso del Secondo Tipo – Andrea Contarini (1368 – 1382) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: +ANDR.CONTARIN DVX
S.M.VENET R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe Nel
Campo: ICXC, Stella e P Fonte: galleria sul web |
Nota: Perdonatemi per la scarsa qualità della moneta qui
riportata: purtroppo non ho simili pezzi nella mia collezione ed è quanto di
meglio sono riuscito a trovare. Spero in un futuro di poter sostituire la
presente immagine con una migliore.
Nome alternativo: ----
Peso indicativo: 1.82g
Titolo: 912
Periodo di
coniazione: 1400 – 1423
A metà del
dogato di Antonio Venier (1382 – 1400) si decise di modificare
l’iconografia del grosso. Ne risulta che per questo doge si hanno due
differenti coniazioni: grossi del secondo tipo (leggermente più rari) e grossi
del terzo tipi (molto comuni).
In questa nuova
tipologia di moneta il diritto non è
cambiato molto rispetto al secondo tipo. Le legende e la rapresentazione dei
personaggi è invariata rispetto al precedente. Tuttavia ora nel campo si sono
aggiunte due Stelle a cinque punte sotto le inarcature della legenda di destra
e di sinistra.
Il rovescio ha invece subito numerose
modifiche. Vi è sempre il Cristo Redentore su trono, ma ora vi è la legenda GLORA TIBI LAVS. Non c’è più nessuna scritta
nel campo.
Da notare che per questo tipo di grosso si rilevano anche delle varianti.
Infatti delle monete di Tommaso Mocenico
(1414-1423) si hanno sia pezzi con le due stellette al diritto, sia pezzi che al posto delle
stellette riportano le iniziali.
Figura 4 – Grosso del Terzo Tipo – Antonio Venier (1382 – 1400) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: +ANTO
VENIERO DVX S.M.VENET. Nel campo:
STELLE R:\ Redentore sul trono. Legenda: GLORIA TIBI LAVS Fonte: Collezione Carrara |
Nome alternativo: Grossetto
Peso indicativo: 1.40g
Titolo: 912
Periodo di
coniazione: 1423 – 1471
L’ultima
tipologia di grosso,che per alcuni autori tale non è e lo considerano una
moneta a parte, è il grosso del quarto
tipo o grossetto.
Questa mona
è del tutto simile al grosso del terzo tipo, salvo che per il peso che è diminuito:
le monete presentano un peso medio di 1,40g. Questa notevole diminuzione del
peso è il sintomo della crisi economica che pesava sulla Repubblica.
Questa
tipologia di moneta venne poi definitivamente sostituita dalla Lira.
Figura 5 – Grosso del Quarto Tipo – Francesco Foscari (1423 – 1457) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: +FRANC
FOSCARI DVX S.M.VENET. Nel campo: S R:\ Redentore sul trono. Legenda: GLORIA TIBI LAVS Fonte: Collezione Carrara |
Anno |
Doge |
Rarità |
Note |
1192-1205 |
Enrico Dandolo |
4 |
Grosso primo tipo |
1205-1229 |
Pietro Ziani |
C |
|
1229-1249 |
Giacomo Tiepolo |
C |
|
1249-1253 |
Marin Morosini |
1 |
|
1253-1268 |
Renier Zeno |
C |
|
1268-1275 |
Lorenzo Tiepolo |
c |
|
1275-1280 |
Jacopo Contarini |
c |
|
1280-1289 |
Giovanni Dandolo |
C |
coniato ducato d'oro |
1289-1311 |
Pietro Gradenigo |
C |
|
1311-1312 |
Marino Zorzi |
5 |
|
1312-1328 |
Giovanni Soranzo |
C |
|
1329-1339 |
Francesco Dandolo |
1 |
|
1339-1342 |
Bartolomeo Gradenigo |
1 |
|
1343-1354 |
Andrea Dandolo |
1 |
|
1354-1355 |
Marin Falier |
--- |
NON HA CONIATO
GROSSI |
1355-1356 |
Giovanni Gradenigo |
7 |
|
1356-1361 |
Giovanni Dolfin |
--- |
NON HA CONIATO
GROSSI |
1361-1365 |
Lorenzo Celsi |
--- |
NON HA CONIATO
GROSSI |
1365-1368 |
Marco Corner |
--- |
NON HA CONIATO
GROSSI |
1368-1382 |
Andrea Contarini |
1 |
GROSSO DEL SECONDO TIPO |
1382 |
Michele Morosini |
8 |
GROSSO DEL SECONDO TIPO |
1382-1400 |
Antonio Venier |
1-C |
GROSS SECONDO TIPO / TERZO TIPO |
1400-1413 |
Michele Steno |
C |
GROSSO DEL TERZO TIPO |
1414-1423 |
Tommaso Mocenigo |
R |
GROSSO DEL TERZO TIPO con stellette GROSSO DEL TERZO TIPO con iniziali |
1423-1457 |
Francesco Foscari |
C |
Grosso o grossetto |
1457-1462 |
Pasquale Malipiero |
3 |
Grosso o grossetto |
1462-1471 |
Cristorforo Moro |
5 |
Grosso o grossetto |
Nota: la rarità va da C, 1, 2,..8 ed è tratta dal catalogo “Cesare Gamberini di Scarfea”
Figura 6 – GROSSO - Enrico Dandolo (1192 – 1205) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg:
+.N.DANDOL DVX S.M.VENET R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 7 – GROSSO - Pietro Zani (1192 – 1205) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg:
P.ZANI DVX S.M.VENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 8 – GROSSO - Lorenzo Tiepolo (1268 - 1275) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: LA.
TEVPL. DVX S.M.VENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 9 – GROSSO - Jacopo Contarini (1275-1280) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: IA
CONTARI DVX SMVENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 10 – GROSSO - Giovanni Dandolo (1280 - 1289) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg:
IO.DANDVL DVX S.M.VENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 11 – GROSSO - Piero Gradenigo (1289 - 1311) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg:
P.GRADONICO DVX S.M.VENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 12 – GROSSO - Giovanni Soranzo (1312 - 1328) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg: IO
SVRANTIO DVX S.M.VENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
Figura 13 – GROSSO - Andrea Dandolo (1343-1354) D:\ San marco che porge il vessillo al doge. Leg:
ANDR.DANDVLO DVX S.M.VENETI R:\ Redentore sul trono. Legenda: anaepigrafe. Nel
Campo ICXC Fonte: Collezione Carrara |
A cura di Massimiliano Carrara